Lorenzina è una bambina di cinque anni e mezzo: occhioni neri grandi, sorriso in qualsiasi occasione, pimpante, curiosa.

È la mia piccola paziente, è la mamma Federica che ha deciso di portarla da me in studio. Per la mamma non è una scelta facile: il marito, i nonni, anche gli amici la prendono quasi in giro per il fatto di essersi rivolta a un osteopata. “Si corregge da sola”, “Sei esagerata”, “Allora i bambini che camminano con i piedi storti cosa dovrebbero fare”. Sono alcuni dei commenti che rivolgono a Federica e che mi riporta in studio. Ma la mamma vede che la sua Lorenzina non cammina bene: corre male, si toglie spesso le scarpe anche a scuola perché racconta che le danno fastidio. Non le piace camminare e per questo spesso preferisce stare seduta a casa o alla panchina al parco. Un dato oggettivo riportato anche durante l’ultimo colloquio con le insegnanti.

Federica ha paura che un giorno questa difficoltà a camminare la porti a essere isolata dai compagni, ha paura del bullismo il prossimo anno che inizierà le elementari. Ne ha parlato con il pediatra che non ha riscontrato alcun problema nella colonna vertebrale. Secondo il parere medico la bambina è semplicemente fatta così, e la mamma è semplicemente ansiosa. Per questo Lorenzina e Federica si rivolgono a me: non sanno più cosa fare. Federica sente che c’è qualcosa che non va. Inizio con la fase di anamnesi e raccolgo tutti i dati che raccontano la storia di Lorenzina e la gravidanza della mamma. Nulla di particolare da aggiungere. Noto tuttavia che mentre la bambina gioca con alcuni accessori messi a disposizione qui in studio, la postura è poco bilanciata.

Le chiedo di togliersi le scarpe, visto che so quanto possa farla stare meglio: il piede della piccola è totalmente appoggiato per terra. Questo si unisce a un valgismo di ginocchia e a una postura in chiusura. Il test per capire se fosse un piede piatto è negativo. E’ un classico caso di piede piatto falso: la causa rivede nella postura scorretta il cui funzionamento alterato va a incidere sull’equilibrio di colonna vertebrale, ginocchia, piede. Certo che Lorenzina preferiva stare seduta: le veniva male alle gambe, forse anche mal di schiena.

Siamo al terzo incontro di sedute e continueremo fino all’inizio dell’estate. I benefici sono stati immediati, la bambina – mi racconta mamma Federica – non vede l’ora di arrivare da me in studio. Ho consigliato una marca di scarpe più funzionale al piede che alla bellezza e insieme un numero corretto. Alla seduta di ieri Federica e Lorenzina sono arrivate in studio a piedi.

Ma non è magia. È osteopatia.

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